Saturday, September 13, 2008

Interessa in particolar modo i sommergibilisti***STRAORDINARI GIOCATTOLI SUBACQUEI*** Dal periodico dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia


di Paolo Pagnottella



Un amico che conosce bene quale sia la mia passione per i sommergibili (componente, nella quale ho trascorso solamente 15 anni della mia vita in Marina) mi ha segnalato una curiosità, trovata sull'ormai onnipresente Internet. Ho pensato, in un primo tempo, anche in ragione della data in cui mi è pervenuto, ad uno scherzo, come ce ne sono tanti in rete, poi però la cosa era talmente affascinante da meritare un approfondimento.Cliccando (horribile dictu sed ... ) su uno dei tanti siti che fanno capo alla US Navy, ho trovato l'oggetto della segnalazione. Sono stati messi in rete, dopo il lungo periodo regolamentare di segretazione negli archivi, tantissimi progetti di unità subacquee, principalmente sommergibili piuttosto che sottomarini, commissionati o presentati prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale. Direi che sono tutti di straordinario interesse, vuoi per la fantasia, vuoi per la genialità, ma soprattutto perché denotano lo spirito di ricerca assai diffuso, a livello universitario come individuale, che spingeva (e direi ancora spinge) gli americani a rifornire generosamente e copiosamente la propria amministrazione di ogni possibile supporto.La seconda caratteristica che ho rimarcato è costituita dal fatto che tutti questi progetti, anche i più strampalati, sono stati ricevuti, esaminati attentamente, valutati e valorizzati, evidente segno che in ognuno di essi poteva celarsi una soluzione o un'idea comunque utilizzabile, in toto o in parte, per il progresso dell'impresa Patria. Questo, che ho definito un bellissimo "giocattolo", evidentemente è stato giudicato irrealizzabile, suppongo perché un qualunque sommergibilista avrebbe trovato qualche difficoltà a farlo immergere ed a navigarci in immersione (penso ai tempi per prendere l'immersione, ai vortici, al rumore di spettro, anche se il suo fascino e l'impressione che rapportandoci all'epoca il progetto fosse stato portato a termine e magari realizzato, avremmo potuto trovarci di fronte ad un simile gigante del mare dotato di armamento d da superiorità navale e.. avremmo dovuto studiare ed impegnarci a trovarne la contromossa, nente,insomma una escalation con chissà ne), capace di sviluppare 14 nodi di ve composto da 8 cannoni da 203 mm.quali conseguenze!! Lo riporto nel suo disegno preliminare, unico ed attraente, classificato "S 584 163" : incrociatore sottomarino n.1 "unprotected" (?), stimato da 10 mila tonnellate in carico normale dosato (pronto all’immersione) capace di sviluppare 14 nodi di velocità con un’autonomia di 16 mila miglia a 10 nodi, propulsione su 4 diesel accoppiati a 4 motori elettrici. ben 122 metri circa, largo 15 metri al massimo con un pescaggio di 10 metri, era dotato di un armamento imponente composto da 8 cannoni da 203 mm. (due torri trinate ed una binata) due cannoni,da 100 mm. in versione antiaerea, 6 tubi di lancio prodieri da 533, e due tubi poppieri dello stesso calibro.Ma la cosa più stupefacente è che l'intero ponte sottocoperta era dedicato all'hangar per aerei, che sarebbero stati sollevati al livello coperta da un montacarichi trasformato in catapulta di lancio quando in posizione elevata. Bellissima immagine di un "mostro" subacqueo, rivoluzionario per i tempi, viziato da evidente "gigantismo" con insite difficoltà tecniche sia di realizzazione che di operabilità (e non solo per quei tempi!)Tuttavia mi sono venuti subito in mente i sottomarini nucleari lanciamissili dei giorni nostri: vi ricordate l'impressione che suscitarono in noi sommergibilisti le prime immagini dei "Typhoon" sovietici? Sul progetto americano degli anni venti oggi sorridiamo, sui "Typhoon" non abbiamo sorriso affatto. A proposito, anche i sovieticì, quanto a progetti, non scherzavano!! Sono stati rinvenuti (e siamo grati a Cesare Manstretta che ce li ha inoltrati) i carteggi relativi ad un sommergibile ... da sbarco! Affascinante idea, assai stimolante, innovativa e geniale, merita considerazione e direi anche rispetto. Abbiamo rischiato di trovare per mare queste unità e di doverci confrontare con tattiche e situazioni inusuali e stravolgenti. Cosa ci rimane da dire? Meditiamo, la guerra è una cosa seria e la tecnica, così come la tecnologia, unite alla fantasia ed al genio possono sempre produrre... giocattoli pericolosi.




Dal Periodico dell'Asociazione d'Arma A.N.M.I. Marinai d'Italia Giugno 2008



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