Monday, June 05, 2006

OCCORRE MAGGIORE TUTELA PER I PESCHERECCI ITALIANI ALL’ESTERO

Dopo le spiacevoli notizie sui pescherecci italiani bloccati in alcuni porti stranieri l’ex radiotelegrafista Adolfo Brochetelli ci ha inviato l’interessante articolo che di seguito pubblichiamo



di Adolfo Brochetelli

Scrivo queste note dopo che alcuni amici marinai mi hanno indotto (costretto) a far sentire che oltre ai radiotelegrafisti esistono sulla nave altre categorie :
Il comandante : capo indiscusso di tutto, rappresentate in mare del Presidente della Repubblica italiana, rappresentante della religione cattolica , medico etc.
Il Direttore di macchina , Ufficiale superiore responsabile della parte tecnico meccanica , elettrotecnica ed elettronica della nave.
L'elettricista: responsabile della manutenzione elettrica.
L'operaio meccanico e quello motorista, responsabili della manutenzione meccanica e del funzionamento dei motori.
L'ingrassatore ed i marinai responsabili della manutenzione della sala macchina ,della coperta ,dei luoghi di vita.
Il nostromo, uomo di fiducia del Comando ,colui che esegue gli ordini del Comandante e pianifica insieme al primo Ufficiale di coperta e talune volte al primo Ufficiale di macchina che la nave sia sempre a posto (pitturazione, manutenzione agli argani, gru, mezzi di salvataggio etc.
Il Cuoco colui che sfama l'equipaggio, perno centrale della nave.
Gli Ufficiali di grado inferiore addetti alla contabilita' ,alla rotta e alla guardia sul ponte o in sala macchina.
Come saprete i pescherecci sono le imbarcazioni insieme ai supply vessel più a rischio non solo perché di tonnellaggio piccolo, ma anche perché devono sopportare sempre mare grosso e ore di lavoro veramente debellanti, dove tra lavoro di assistenza e di manutenzione, le ore di riposo si riducono al momento dei pasti e a qualche ora di sonno sballottati di continuo dalle onde.
Ancora peggio chi fa navigazione alle alte latitudini ,accompagnati dal freddo, o ai supply vessel delle piattaforme che svolgono un compito primario per la funzionalità delle piattaforme stesse.
Purtroppo ultimamente alcuni governi cosiddetti "falsi poveri", hanno internato nei porti alcuni nostri pescherecci.
Per l'alto costo della penale per la liberazione , restituzione dei documenti di bordo ,libro di navigazione e contabile insieme ai certificati di navigabilità etc. etc. sono stati come dimenticati dal mondo marittimo italiano.
Noi stiamo scrivendo della radiotelegrafia o tsf , ma spesso ci dimentichiamo degli altri.
Tra quelli che sono imbarcati sui s.v. o sui pescherecci tantissimi sono radioamatori.
Io stesso negli anni 80 aiutavo i comandanti dei vari pescherecci ,piccoli , mandati in navigazione d'altura, modificati poi in navi fattoria, dove la SIRM o la TELEMAR avevano installato apparati giapponesi da 150watt input con stralli come antenne.
Su queste navi ci sono imbarcati italiani che provengono da tutti i nostri paesi di mare.
Con 150 watt input vuol dire avere 75watt d'uscita in onde corte.
Ora parecchi di questi pescherecci sono stati bloccati in paesi africani e d'oltre mare perché non hanno rispettato le quote del pescato, ma come voi sapete quando si salpano le reti non e' che viene su sempre la quantità X ; può venir su la rete stracolma di tutto, spesso e' difficile avere il tempo di rigettare in mare il pescato vivo non autorizzato, cosi, volenti o nolenti finisce dentro ai congelatori o ai bollitori.

I colleghi radioamatori dell'adriatico e siciliani sanno bene queste cose, ed io stesso dopo così tanti anni di navigazione so come si svolge la pesca tra mare forza 5 ed oltre ; tra il pericolo di cadere in mare di notte e le esigenze del mercato ittico.
Da non sottovalutare poi il fattore economico degli armatori.
Con questo non voglio lanciare un grido di allarme ma mettere al corrente che abbiamo italiani imbarcati bloccati in porti stranieri, mentre pescherecci o navi fattorie di altri paesi non solo pescano quello che vogliono ma stanno riducendo flora e fauna marina dei nostri mari ,perché come sapete quando si utilizzano le reti a fondo queste strappano tutto lasciando il fondale sia sabbioso che roccioso spoglio di tutto.
Greenpeace si impegna insieme alla Guardia Costiera , ma solo contro i pescherecci "poveri", mentre quelli delle nazioni ricche che non rispettano nè quote nè tanto meno tipo di pescato non solo sono tollerati ma addirittura ignorati.

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